Andando in giro.....
Luciano Martini
le mie passioni sono la Storia (specie per la mia città), la musica e la motocicletta (specie quando ero più giovane).
Andando in giro...per Pisa (e non solo) in compagnia.. o anche no.
ovvero quanto possiamo imparare andando a spasso, con calma e tranquillità, per le strade delle nostre città.
Marinai a Pisa nel Trecento.
Insomma non è arduo affermare che in quel periodo della storia pisana il marinaio conduceva uno stile di vita non molto distante dai più bassi livelli di servitù.
I vicoli e le strade traverse di via San Martino.
Come molti pisani sapranno la via san Martino a Pisa è una delle vie più note ed antiche della città di Pisa.
Chiamata anticamente via Maiore (via Maggiore) è caratterizzata da molti vicoli e stradette spesso intitolate a nobili famiglie.
Tra queste troviamo il vicolo Borghese, intitolato probabilmente alla principesca famiglia senese del Duecento che tanto influì nella storia politica e artistico-religiosa di Roma.
Il vicolo congiunge la via san Martino alla via san Bernardo.
Di questo vicolo il Tolaini, nel suo Forma Pisarum, ci dice che apparve per la prima volta nella Pianta dell'ing. Bombicci (conservata presso l'Archivio di Stato di Pisa) databile agli inizi del XIX secolo:
![]() |
| Vicolo Borghese fotografato da via S. Martino |
Parallelamente a questo vicolo ne troviamo un altro, chiamato vicolo Scaramucci.
Anche questo vicolo congiunge via S. Martino a via S. Bernardo.
Il passante distratto legge e via ma, i più curiosi, vorrebbero sapere chi fosse o fossero questi Scaramucci!
Il Tolaini ci aiuta poco: ci dice soltanto che dapprima si chiamava vicolo dell'abbondanza.....
Allora vado alla ricerca: consultando il sito web della Heraldrys Institute of Rome trovo un Ippolito Scaramucci che apparteneva ad una famiglia di Santa Maria a Monte (PI).
Questo Ippolito venne insignito da Francesco III, con diploma del 12 dicembre 1764, del titolo di nobile fiorentino, in premio dei servizi resi sia nella sua qualità di luogotenente fiscale sia nelle laboriose e delicate trattative per la delimitazione dei confini del granducato.
Infatti nel 1786 il granduca di Toscana Pietro Leopoldo nominò suo rappresentante nella mediazione con il Papato (allora era papa Pio VI) il luogotenente fiscale Ippolito Scaramucci, insieme al matematico Pietro Ferroni, professore all’Università di Pisa, e all’ingegnere Giuseppe Salvetti della Camera delle comunità dello Stato fiorentino. Via dei Rosselmini
Purtroppo lo Scaramucci morì proprio durante questa operazione di verifica dei confini dei territori in questione e venne sostituito il 4 febbraio 1777 da Federico Barbolani di Montaiuto. (cfr. A. Lirosi, Dizionario biografico degli italiani, v. 82, Enciclopedia Treccani Online):
![]() |
| Vicolo Scaramucci da via S. Martino |
Tra il vicolo Borghese e quello Scaramucci troviamo via Rosselmini.
I Rosselmini erano originari di Marciana e si trasferirono a Pisa intorno al secolo IX.
Il personaggio di maggior rilievo di questa famiglia sembrerebbe essere Rosselmino di Uguccione che viene indicato come testimone della pace tra Pisa e Lucca il 16 Luglio 1181.
Nel corso del Duecento i Rosselmini risiedettero nei territori di pertinenza della chiesa di S. Paolo all'Orto dedicandosi al commercio della seta e della lana e nel Trecento avviarono l'attività creditizia, che consentì loro di aumentare notevolmente le loro proprietà immobiliari, e già figuravano nella Magistratura cittadina. (cfr. SIUSA (Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche) e D. Stiaffini, Bollettino storico pisano, 1995)
![]() |
| Via Rosselmini |
Dall'altro lato della strada troviamo via Franceschi che collega appunto via S. Martino al lungarno Galileo Galilei.
E' intitolata alla nobile famiglia Franceschi che diede i natali ad Angelo Ranieri Franceschi, meglio noto con il nome di Angiolo, che fu arcivescovo di Pisa dal 1778 al 1806 al tempo del papa Pio VI.
![]() |
| Via Franceschi |
27 Aprile 2021: Nel quartiere di San Francesco...
I resti di un'antichissima chiesa in un punto che non ti aspetti....
Il vicolo di S. Pierino non è certamente una strada molto trafficata a Pisa, anzi!, io penso che molti in città ne ignorino l'esistenza.
Questo vicolo congiunge la via delle Belle Torri, che possiamo imboccare da piazza della Berlina lungo l'antica struttura della chiesa monastero di San Pietro in Vincoli (S. Pierino), alla via Palestro (dove c'è anche l'ingresso del Teatro Verdi).
In questo quasi sconosciuto vicolo, inglobata tra gli edifici di più recente costruzione, possiamo osservare la facciata di quella che potrebbe essere una delle più antiche chiese cittadine, con l'ingresso orientato verso Levante, tipico delle chiese più vetuste appunto.
Potrebbe trattarsi della chiesa di S. Pietro ai Sette Pini (ad septem pinos) che risulta citata nei manoscritti già dal 763 d. C.
Anche questa chiesa, come l'attuale S. Pierino, doveva essere strutturata su due piani: al piano superiore la chiesa, al piano inferiore la cripta.
Probabilmente venne demolita per fare spazio all'ultima chiesa costruita ed ancora oggi visitabile previo appuntamento.
La facciata dell'antica chiesa
La chiesa di S. Pierino
La chiesa di S. Pietro in Vincoli, meglio nota ai Pisani come S. Pierino, viene ricordata la prima volta in un documento del 1018.
Venne costruita tra la riva destra dell'Arno e la sinistra dell'Auser (Ozeri), vicino alla località detta "il Borgo".
Nel 1072 il vescovo di Pisa Guido Pavese vi costituì una collegiata di canonici che abbracciarono la regola di S. Agostino e che dovevano prestare obbedienza al vescovo stesso.
Successivamente alla chiesa di S. Pietro in Vincoli venne annessa la chiesa di S. Andrea Fuoriporta che ancora oggi esiste di fronte al Tribunale.
Ebbe il privilegio di essere depositaria delle "Pandectae" di Giustiniano, imperatore bizantino dal 527 al 565 d. C.
Nel 1488, a seguito della cessata presenza della collegiata, il papa Innocenzo VIII concesse la chiesa ai monaci Olivetani di Agnano trasformandola in Prioria.
I monaci la ressero fino al 1774 quando passarono a governare la chiesa di S. Michele degli Scalzi: da quell'anno in poi S. Pierino ebbe sempre per priore un prete secolare.
La chiesa, secondo lo schema tipico delle basiliche, è costituita da tre navate e la pianta quadrangolare irregolare è senza abside secondo un stile noto all'architettura latina ma raro nella città di Pisa.
Particolare la presenza di una cripta che serviva, quasi sicuramente, da cimitero fino ai primi anni del XX secolo.
Tuttavia sembra che altre chiese a Pisa possedessero una cripta: S. Michele in Borgo, Santa Cecilia e forse S. Andrea. Probabilmente la realizzazione di queste cripte, secondo il parere dell'ing. Luigi Pera, venne determinata dalla necessità di far fronte alle frequenti inondazioni dell'Arno.
Sul Lungarno Mediceo da secoli si distende la sobria struttura del monastero di S. Matteo, detto in Soarta.
Il termine Soarta credo derivi dall'aramaico Suartha che significa "in missione".
La chiesa-monastero di suore benedettine venne costruita nell'anno 1027 per volontà di Ildeberto Albizo ( della famiglia de domo Petri, successivamente Casapieri) e sua moglie Teuza.
Il lato sul lungarno è nello stile romanico-pisano; il complesso ospita il museo nazionale di S. Matteo
![]() |
| San Matteo |
A proposito di stile romanico - pisano vi mostro due facciate di chiese a confronto:
Avete indovinato di cosa si tratta? Probabilmente sì: quella più in alto è la facciata della chiesa di S. Nicola, in via S. Maria, mentre quella più in basso è quella della chiesa di S. Paolo all'Orto nell'omonima piazza.
Molto simili vero!?
7 Luglio 2021: ed eccoci in piena estate...
Tra una paura e l'altra a causa della variante Delta di questo cavolo di coronavirus tentiamo di rilassarci e riposarci un pò.
Molti pisani, di questi tempi, si recano spesso al mare a Marina di Pisa, o Tirrenia, per trovare un pò di refrigerio e fare qualche bagno.
Visto che parliamo di Marina propongo la visione di alcune foto postate su Facebook da alcuni miei amici, foto che ci fanno ben comprendere quanto, anche questa cittadina sul mare, sia cambiata nel tempo.
23 Ottobre 2022: La chiesa di S. Michele degli Scalzi...
La zona dove sorgeva veniva anche chiamata "tegularia" perchè lì esistevano dei forni per la produzione delle tegole.
Le chiese che anticamente venivano denominate con il toponimo "Orticaria" o "Orticaia" erano diverse nella storia pisana: S. Jacopo (attuale via san Michele degli Scalzi), S. Ermete, e, per un certo periodo, anche la chiesa di S. Marco alle Cappelle, detta "al Portone", attuale via Carlo Cattaneo.
20 Novembre 2022: La chiesa di S. Giorgio a Porta a Mare...
10 Dicembre 2022: La magia dei Lungarni...
Passeggiando in questi giorni che precedono il Natale è possibile ammirare i Lungarni illuminati e luccicanti. L'Arno, dal canto suo, riflettendo le luci mentre scorre lento, entra a far parte a pieno titolo della scenografia.
Quest'anno, davanti alla chiesa di S. Cristina, è stato allestito un albero di Natale realizzato con materiale di plastica riciclata e, onestamente, quando è illuminato, appare assai gradevole:























Bravissimo, molto interessante.
RispondiEliminaGrazie...
EliminaBello!!! Grazie e complimenti!!
RispondiEliminaGrazie.....Ogni tanto mi diverto un pò!
Elimina